Uomo di sabbia
Uomo scolpito nell’argilla
ora il cielo è muto
lo spazio impenetrabilemuto ricordo di sublime civiltà
uomo non puoi
vedere
sentire
resusciti negli occhi dei passantisterminato gregge di viventi
creature insabbiate dal tempo.Vita breve rosa crescente
chi mai potrà sapere quanto duri!
Fugge eterna inevitabile
il mistero del vasto etereo infinito.Cresy Crescenza Caradonna
4 ottobre 2010 @
L’Infinito è una famosissima poesia di Giacomo Leopardi scritta negli anni della sua gioventù a Recanati, sua cittadina natale, nelle Marche. Quest’opera fu scritta tra il 1818 ed il 1821, molto probabilmente nel periodo tra la primavera e l’autunno del 1819.
« Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare. » Di Giacomo Leopardi |
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